Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16521 del 31 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:16521PEN

Massima

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Il sequestro e la confisca di prevenzione di beni sono legittimi quando vi sia una sproporzione tra il valore dei beni e i redditi dichiarati o le attività economiche lecite del proposto, nonché la prova che i beni siano stati acquistati con proventi di attività delittuose, anche in assenza di una precedente condanna penale. Tali misure sono altresì giustificate dalla pericolosità sociale del proposto, desumibile anche dai suoi rapporti con soggetti condannati per gravi reati, dalle spese sostenute per attività voluttuarie e dagli investimenti in beni immobili, a fronte di redditi dichiarati esigui. Il procedimento di prevenzione non richiede la citazione di tutti i proprietari formali dei beni, essendo sufficiente il coinvolgimento del proposto, titolare effettivo dei beni. Il ricorso per cassazione avverso il decreto di confisca è ammesso solo per violazione di legge, non per censure relative al merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso il decreto in data 04/05/2015 della la Corte di Appello di Cagliari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Di Pisa Fabio;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Zacco Franca che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con decreto depos…

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