Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19267 del 9 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19267PEN

Massima

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Il luogo di consumazione del delitto di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, di cui all'art. 615-ter c.p., coincide con quello in cui si trova l'utente che, tramite elaboratore elettronico o altro dispositivo per il trattamento automatico dei dati, digitando la "parola chiave" o altrimenti eseguendo la procedura di autenticazione, supera le misure di sicurezza apposte dal titolare per selezionare gli accessi e tutelare la banca-dati memorizzata all'interno del sistema centrale, ovvero vi si mantiene eccedendo i limiti dell'autorizzazione ricevuta. Il sistema telematico per il trattamento dei dati condivisi tra più postazioni è unitario e, per la sua capacità di rendere disponibili le informazioni in condizioni di parità a tutti gli utenti abilitati, assume rilevanza il luogo di ubicazione della postazione remota dalla quale avviene l'accesso, essendo irrilevante il luogo in cui si trova l'elaboratore centrale. Pertanto, la competenza ratione loci per il delitto di cui all'art. 615-ter c.p. va determinata in base al luogo in cui si trova la postazione da cui è stato effettuato l'accesso abusivo al sistema informatico, indipendentemente dal luogo in cui è ubicato il sistema centrale. Tale criterio di individuazione del luogo di consumazione del reato prevale sulla diversa interpretazione giurisprudenziale formatasi successivamente, in quanto la questione attiene esclusivamente alla delimitazione della competenza ratione loci, senza incidere su profili di natura sostanziale relativi alla successione delle norme penali nel tempo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul conflitto di competenza sollevato da:
GIP TRIBUNALE DI ROMA;
nei confronti di:
GIP TRIBUNALE DI BOLOGNA;
con l'ordinanza n. 19751/2014 GIP TRIBUNALE di ROMA, del 22/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO CAIRO;
Sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha chiesto dichiararsi la competenza del Giudice per le indagini preliminari Tribunal…

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