Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19119 del 3 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:19119PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la concessione del beneficio della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale ai sensi dell'art. 175 c.p., gode di un ampio potere discrezionale, essendo tale istituto fondato sul principio dell'"emenda" e volto a favorire il recupero morale e sociale del condannato, attraverso l'eliminazione della pubblicità della condanna. Tale beneficio non è necessariamente conseguenziale alla concessione della sospensione condizionale della pena, in quanto i due istituti rispondono a diverse "ratio", dovendo il giudice valutare, sulla base degli elementi di cui all'art. 133 c.p., se la rilevanza negativa in ambito pubblico delle condotte poste in essere dal condannato, come nel caso della commercializzazione di merce con marchio falso, giustifichi il diniego del beneficio della non menzione, pur in presenza della sospensione condizionale della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2339/2007 CORTE APPELLO di CATANIA, del 29/11/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MIRELLA CERVADORO;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, nella persona del Dott. RIELLO Luigi, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del 13.6.2007,…

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