Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10091 del 3 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10091PEN

Massima

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La sentenza della Corte di Cassazione stabilisce che la sentenza del giudice di merito che applichi la pena su richiesta delle parti, escludendo che ricorra una delle ipotesi di proscioglimento di cui all'articolo 129 del codice di procedura penale, può essere oggetto di controllo di legittimità sotto il profilo del vizio di motivazione soltanto se dal testo della sentenza impugnata appaia evidente la sussistenza delle cause di non punibilità di cui al medesimo articolo 129. Pertanto, il ricorso avverso tale sentenza è dichiarato inammissibile qualora non emerga dal testo della sentenza impugnata l'evidenza delle cause di non punibilità previste dall'articolo 129 c.p.p., con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in considerazione dei profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Agrigento del 30.5.2013;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), sulla inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza in epigrafe, con la quale gli e' stata applicata la pena concordata tra le parti, ex articolo 444 cod. proc. pen. e, chiedendo…

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