Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4798 del 10 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4798PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro o altra utilità economica, a prescindere dall'effettivo conseguimento del profitto. La minaccia, quale elemento costitutivo del reato, deve essere valutata in base al suo significato oggettivo, senza che rilevi la mera percezione soggettiva della vittima, essendo sufficiente che la condotta dell'agente sia idonea a incutere timore e a piegare la volontà della persona offesa. Pertanto, la responsabilità penale dell'imputato può essere affermata anche qualora il reato non sia stato portato a compimento per cause indipendenti dalla sua volontà, come l'intervento delle forze dell'ordine. Inoltre, la mancata concessione delle attenuanti generiche, pur in assenza di recidiva, può ritenersi adeguatamente motivata in presenza di elementi negativi, quali la gravità del fatto e la personalità dell'agente, che inducano il giudice a ritenere prevalenti le esigenze di prevenzione generale e speciale rispetto alle ragioni di favore. Infine, il giudice non è tenuto a confutare espressamente tesi difensive prive di riscontri probatori e manifestamente incompatibili con il compendio probatorio acquisito, essendo sufficiente che la motivazione risulti logicamente coerente con le risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RI. AN. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 15/02/2010 della Corte di Appello di Bari;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. Guglielmo Passacantando che ha concluso per il rigetto.

FATTO

p.1. Con sentenza del 15/02/2010, la Corte di Appello di Bari, pur riducendo la pena, confermava la sentenza pronunciata in data 31/03/2009 con la…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.