Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il decreto di esproprio, una volta divenuto inoppugnabile, produce i propri effetti definitivi e irrevocabili, determinando il trasferimento della proprietà del bene espropriato. Pertanto, l'impugnazione di precedenti atti della procedura espropriativa, come il decreto di occupazione d'urgenza, è preclusa qualora il ricorrente non abbia tempestivamente impugnato il successivo decreto di esproprio, con la conseguente improcedibilità del ricorso. L'onere della prova dell'avvenuta occupazione materiale del bene grava sul ricorrente, il quale deve fornire almeno il verbale di immissione in possesso redatto in contraddittorio con l'espropriato, ai sensi degli artt. 22-bis e 24 del d.P.R. n. 327/2001, non essendo sufficiente la mera produzione di una perizia descrittivo-estimativa. In assenza di tale prova, il ricorso deve essere respinto.