La notifica del decreto di occupazione di urgenza al proprietario risultante dai registri catastali, anche se diverso dal reale proprietario, è conforme alla legge e non compromette la legittimità della procedura espropriativa. L'amministrazione non è tenuta a compiere indagini per accertare l'identità dei proprietari effettivi, essendo sufficiente il riferimento ai dati catastali, salvo il diritto del privato di curare la corrispondenza delle risultanze catastali alla situazione giuridica reale. La dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dell'opera, approvata in sede di progettazione esecutiva, costituisce motivazione sufficiente per il successivo decreto di occupazione di urgenza, senza che sia necessaria un'ulteriore partecipazione del privato espropriando. Il mancato rispetto del termine dilatorio di 20 giorni tra la comunicazione e l'immissione in possesso è deducibile solo con l'impugnazione specifica degli atti che veicolano tale lesione del diritto di difesa.