Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18499 del 4 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18499PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti richiede un contributo causale, morale o materiale, consapevolmente apportato dal concorrente all'altrui condotta criminosa, tale da indurre, determinare, agevolare o rafforzare l'intenzione di compiere il reato. La mera connivenza, consistente nell'assistenza inerte e inidonea a incidere sulla realizzazione dell'illecito, di cui si abbia conoscenza, non è sufficiente a integrare il concorso. Pertanto, la semplice circostanza che l'indagato abbia affittato un appartamento, poi utilizzato dal concorrente per la detenzione di droga, non è di per sé idonea a dimostrare il concorso dell'indagato, in assenza di elementi che comprovino il suo consapevole contributo causale all'illecito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FRANCO Amedeo - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del Tribunale di Venezia emessa il 21 luglio 2015;
letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, il Quale ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 21 luglio 2015 il Tribunale di Venezia ha confermato la misura cautelare degli arrest…

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