Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32303 del 25 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:32303PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) può essere integrato anche da due sole condotte di minacce, molestie o lesioni, purché reiterate e idonee a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella vittima, a prescindere dalla loro prolungata sequenza temporale. L'utilizzo di strumenti informatici o telematici per commettere alcune delle condotte costitutive del reato integra la circostanza aggravante prevista dal secondo comma dell'art. 612-bis c.p., a prescindere dall'integrazione del reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612-ter c.p.). L'omessa trasmissione al tribunale del riesame di atti acquisiti al procedimento cautelare determina la caducazione del provvedimento impugnato solo qualora tali atti siano stati ritenuti determinanti ai fini dell'applicazione della misura, spettando all'indagato l'onere di indicare le ragioni per le quali essi abbiano rivestito tale carattere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria Teres - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincen - rel. Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 31/01/2023 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. SGUBBI VINCENZO;
sentite le conclusioni del PG Dott. LIGNOLA FERDINANDO che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso riportandosi alla requisitoria gia' depositata;
udito il difensore, avvocato (OMISSIS), che si e' riportato ai motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza pronunciata il 31 genn…

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