Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza del ricorso avverso la sentenza di condanna per i reati di minacce e ingiurie, afferma che: 1) Il reato di ingiuria è stato depenalizzato, costituendo ora un illecito civile soggetto a sanzione pecuniaria, pertanto la sentenza deve essere annullata senza rinvio limitatamente a tale capo di imputazione. 2) In relazione al reato di minacce, il ricorso è infondato, in quanto la Corte territoriale ha adeguatamente motivato l'attribuibilità dei messaggi minatori all'imputato, sulla base delle deposizioni testimoniali e del contenuto degli stessi, che facevano riferimento a circostanze specifiche riguardanti la persona offesa. 3) Essendo stata determinata una pena complessiva per entrambi i reati, senza individuare il reato più grave e l'aumento per la continuazione, si dispone il rinvio ad altra sezione della Corte d'Appello per la rideterminazione della pena relativa al solo reato di minacce, non essendo più previsto come reato il delitto di ingiuria. 4) Le spese di costituzione di parte civile del grado saranno determinate dal giudice di rinvio all'esito di tale giudizio anche con riferimento a questo grado.