Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30750 del 26 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:30750PEN

Massima

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Il giudice, nell'applicare una misura di sicurezza provvisoria di ricovero in casa di cura e custodia, deve valutare attentamente la sussistenza di una patologia mentale dell'imputato, accertata da plurime fonti probatorie, nonché la concreta pericolosità sociale dello stesso, senza farsi condizionare da mere contestazioni difensive prive di riscontro oggettivo. La motivazione della decisione deve essere logicamente coerente con le risultanze processuali, senza necessità di entrare nel merito di specifiche doglianze difensive che non inficino la correttezza dell'iter logico-giuridico seguito. L'applicazione di una misura di sicurezza provvisoria, pur incidendo sulla libertà personale dell'imputato, è legittima ove risulti adeguatamente giustificata dalla sussistenza di gravi indizi di malattia mentale e di pericolosità sociale, accertate in concreto dal giudice sulla base di un quadro probatorio esaustivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS);

avverso l'Ordinanza 29.11.2011 del Tribunale della Liberta' di Taranto con cui era rigettata l'istanza di revoca della misura di sicurezza del ricovero in Casa di cura e custodia e confermata l'Ordinanza della Corte d'Appello di Lecce (Sez. Taranto) del 28.9.2011;

sentita la Relazione svolta dal Cons. dott. Gian Giacomo Sandrelli;

sentita la Requisitoria del PG (nella pers…

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