Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22226 del 3 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:22226PEN

Massima

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Il provvedimento di archiviazione emesso dal giudice, su richiesta del pubblico ministero, è impugnabile in cassazione dalla persona offesa dal reato solo nei limiti previsti dall'articolo 409, comma 6, del codice di procedura penale, ossia per vizi attinenti al mancato rispetto delle regole poste a garanzia del contraddittorio, come la mancata convocazione della camera di consiglio o la mancata comunicazione dell'udienza alla persona offesa. Non è invece ammissibile il ricorso per cassazione fondato su vizi di motivazione o di merito della decisione di archiviazione, in quanto il pubblico ministero è l'esclusivo titolare dell'azione penale e il provvedimento di archiviazione non produce gli effetti del giudicato, consentendo la riapertura delle indagini. La limitazione dei motivi di impugnazione della persona offesa non viola i principi costituzionali, in quanto assicura un giusto bilanciamento tra il diritto di difesa della persona offesa e l'esigenza di efficienza e ragionevole durata del procedimento penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FR. AI. MA. persona offesa N. IL (OMESSO);

nel proc. contro

RO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 19/02/2007 GIP TRIBUNALE di RIETI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. Meloni V. che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione Fr. Ai. , quale pers…

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