Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15923 del 27 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:15923PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente, con condotte reiterate di minaccia o molestia, cagiona nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero ingenera un fondato timore per la propria incolumità o di una persona a lui legata da relazione affettiva, oppure la costringe ad alterare le proprie abitudini di vita. L'elemento soggettivo è integrato dal dolo generico, consistente nella volontà di porre in essere le condotte moleste nella consapevolezza della loro idoneità a produrre uno degli eventi previsti dalla norma. La prova dello stato di ansia o paura della vittima può desumersi anche dalla natura delle condotte dell'agente, qualora queste siano idonee a determinare tale effetto destabilizzante in una persona comune. Ai fini della configurabilità del reato è sufficiente la realizzazione di uno solo degli eventi alternativamente previsti dalla fattispecie, che deve essere il risultato della condotta persecutoria nel suo complesso, anche se può manifestarsi solo a seguito della consumazione dell'ennesimo atto persecutorio. Il riferimento alle abitudini di vita della vittima costituisce un chiaro e verificabile rinvio al complesso dei comportamenti che una persona solitamente mantiene nell'ambito familiare, sociale e lavorativo, e che la stessa è costretta a mutare a seguito dell'intrusione rappresentata dall'attività persecutoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/11/2019 della CORTE di APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dr. Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Mignolo Olga, che ha chiesto l'inammissibilita' dei ricorsi;
lette le conclusioni del difensore delle parti civili, …

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