Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51863 del 30 dicembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:51863PEN

Massima

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La confisca dei beni disposta dal giudice penale, anche nei confronti di imputati assolti, è un provvedimento autonomo rispetto alla pronuncia sull'imputazione, che deve essere impugnato con specifico appello penale ai sensi dell'art. 579, comma 3, c.p.p. L'imputato assolto non può ritenere che la confisca non lo riguardi, dovendo in ogni caso proporre l'impugnazione prevista dalla legge per contestare tale misura ablativa, la cui competenza è attribuita in via esclusiva alla Corte di Appello. Il giudice può disporre la confisca di beni formalmente intestati a terzi, qualora risulti accertata la loro effettiva disponibilità in capo all'imputato, senza che ciò integri una violazione del diritto di difesa, essendo onere dell'interessato provare la propria estraneità rispetto alla disponibilità dei beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI ((omissis)) - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ORDINANZA del Tribunale della liberta' di Firenze del 25.2.2013;

Udita la relazione fatta dal consigliere Dott. PRESTIPINO Antonio;

Sentito il Procuratore Generale, in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Sentito l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza in epi…

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