Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12417 del 15 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:12417PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata si configura quando la persona offesa sia stata posta nell'impossibilità materiale di comportarsi secondo il proprio volere nel lasso di tempo necessario alla consumazione del delitto, a causa della violenza e della minaccia esercitate dall'agente. L'accertamento di tale condizione, che integra l'aggravante di cui all'art. 628, comma 3, n. 2 c.p., rientra nella valutazione discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento in fatto è insindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti viziato da illogicità o contraddittorietà manifeste. La richiesta di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale nel giudizio di appello, pur essendo uno strumento eccezionale, può essere legittimamente rigettata dal giudice quando ritenga di poter decidere allo stato degli atti, senza che ciò integri un vizio di motivazione censurabile in Cassazione. Analogamente, la determinazione della pena, anche in relazione alle circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui valutazione non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. Infine, lo stato d'ira che legittima l'applicazione dell'attenuante di cui all'art. 62, n. 2 c.p. deve essere correlato a un fatto ingiusto altrui connotato da ingiustizia oggettiva, e non può essere desunto dalla mera interruzione di una relazione sentimentale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1664/2009 del 4.2.2016 della Corte di Appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alberto Pazzi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Baldi Fulvio, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 4 febbraio 2016 la Corte di Appe…

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