Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40367 del 31 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40367PEN

Massima

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Il reato di minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. è un reato di pura condotta che si consuma attraverso l'impiego di espressioni idonee a coartare la libertà morale del pubblico ufficiale, indipendentemente dalla risposta psicologica del singolo al male minacciato. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, è irrilevante che il pubblico ufficiale non abbia avuto alcun timore e che il verbale sia stato redatto regolarmente, essendo invece determinante la valutazione dell'oggettiva attitudine intimidatoria delle frasi pronunciate dall'imputato, in relazione al suo atteggiamento nel momento in cui le ha proferite. Il reato si perfeziona, dunque, con la semplice formulazione di minacce idonee a incidere sulla libertà di determinazione del pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, a prescindere dall'effettivo verificarsi di un timore o di una costrizione nella condotta del medesimo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. AGRO' Antonio Stefa - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

p.m.;

contro la sentenza 25 settembre 2006 del Tribunale di Messina;

nei confronti di:

Sa. Sa..

Udita la relazione del Consigliere Dr. Antonio Stefano Agro'.

Udito il P.G. Mario Fraticelli che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Il p.m. ricorre contro la sentenza indicata in epigr…

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