Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47224 del 27 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:47224PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso richiede un apprezzabile e concreto contributo dell'imputato all'attività del sodalizio criminoso, desumibile non solo dalla sua volontà di aderire al programma associativo e dal suo coinvolgimento in attività illecite, ma anche dalla sua effettiva posizione e dal ruolo riconosciutogli all'interno del contesto associativo dagli altri membri. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, per essere considerate gravi indizi di colpevolezza, devono presentare requisiti di specificità, convergenza e precisione, tali da offrire concretezza al contributo dell'imputato all'associazione, senza limitarsi a mere illazioni o genericità. Inoltre, la valutazione della gravità indiziaria, avvenendo nel contesto incidentale del procedimento de libertate e sulla base di materiale conoscitivo ancora in itinere, deve essere orientata ad acquisire non la certezza, ma l'elevata probabilità di colpevolezza dell'indagato. Infine, la motivazione dell'ordinanza cautelare deve indicare specificamente gli elementi indizianti, così come quella del riesame deve motivatamente spiegare le ragioni per le quali il complessivo quadro indiziario sia tale da integrare la gravità indiziaria richiesta dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 179/2015 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 16/02/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;
sentite le conclusioni del PG Dott. D'Ambrosio Vito che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Catania, quale giudice del riesame, ha confermato l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari con la quale e' stata applicata a (OMISSIS) la custodia cautelare in carc…

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