Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 30264 del 30 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:30264PEN

Massima

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Il giudice, nell'ambito di un procedimento di applicazione della pena su richiesta delle parti ai sensi dell'art. 444 c.p.p., è tenuto a verificare esclusivamente la legalità della pena concordata, senza poter sindacare nel merito la congruità della stessa o l'applicabilità di eventuali cause di non punibilità, salvo i casi in cui emerga in modo evidente la sussistenza di una causa di non punibilità ex art. 129 c.p.p. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso tale sentenza è ammissibile solo per denunciare l'illegittimità della pena concordata, non essendo consentito il riesame nel merito delle valutazioni compiute dalle parti in sede di negoziazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/6/2020 del Tribunale di Modena udita la relazione svolta dal ((omissis)).
FATTO E DIRITTO
1. Con ricorso affidato al difensore di fiducia, (OMISSIS) impugna la sentenza indicata in epigrafe con la quale, a richiesta delle parti, gli e' stata applicata la pena di anni tre di reclusione ed Euro 14.000,00 di multa per i reati di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73, comma 1; articoli 337, 582, 585 e …

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