Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38504 del 9 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:38504PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si differenzia dal delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia alla persona non tanto per la materialità del fatto, che può essere identica, quanto per l'elemento intenzionale nell'estorsione, caratterizzato dalla coscienza dell'agente che quanto egli pretende non gli è dovuto. Tuttavia, quando la minaccia si estrinseca in forme di tale forza intimidatoria da andare al di là di ogni ragionevole intento di far valere un proprio (preteso) diritto, allora la coartazione dell'altrui volontà assume ex se i caratteri dell'ingiustizia, con la conseguenza che, in situazioni del genere, anche la minaccia tesa a far valere quel diritto si trasforma in una condotta estorsiva. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione sui provvedimenti adottati dal giudice dei provvedimenti sulla libertà personale è circoscritto all'esclusivo esame dell'atto impugnato al fine di verificare che il testo di esso sia rispondente all'esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e all'assenza di illogicità evidenti, ossia la congruità delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento. Il controllo di legittimità sulla motivazione delle ordinanze di riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale è diretto a verificare la congruenza e la coordinazione logica dell'apparato argomentativo che collega gli indizi di colpevolezza al giudizio di probabile colpevolezza dell'indagato e la valenza sintomatica degli indizi, senza poter sindacare il giudizio ricostruttivo del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito circa l'attendibilità delle fonti e la rilevanza e la concludenza dei risultati del materiale probatorio, quando la motivazione sia adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare, è un apprezzamento di merito non sindacabile in sede di legittimità, se congruamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sp. Pa. , nato a (OMESSO);

Co. Fe. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Firenze, in data 8.4.2008.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Piercamilio Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Tindari Baglione, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.

osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con …

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