Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3760 del 24 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:3760PEN

Massima

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Il possesso di beni di provenienza delittuosa, in assenza di una plausibile giustificazione circa la loro legittima provenienza, integra il reato di ricettazione, essendo sufficiente la mancata allegazione di una giustificazione attendibile per desumere la consapevolezza della provenienza illecita. Tale consapevolezza può essere desunta anche dall'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta, rivelando la volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. L'onere di allegare la buona fede nell'acquisto grava sull'imputato, il quale deve fornire elementi verificabili e circostanziati a tal fine, non essendovi alcuna inversione dell'onere della prova. La mancata qualificazione del fatto come incauto acquisto è implicita nell'assenza di ogni documentazione fiscale comprovante la legittima provenienza dei beni. Ai fini della configurabilità del reato di ricettazione, la prova dell'elemento soggettivo può essere desunta anche dall'omessa o non attendibile indicazione della provenienza della cosa ricevuta, la quale è sicuramente rivelatrice della volontà di occultamento, logicamente spiegabile con un acquisto in mala fede. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, dovuta alla mancanza nell'atto di impugnazione dei requisiti prescritti o alla manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, tra cui la prescrizione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bari, sezione 2A penale, in data 20.9.2011;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che la sentenza impugnata sia annullata senza rinvio per prescrizione.

RITENUTO IN FATTO

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