Il silenzio-assenso sulla domanda di condono edilizio ex art. 35 della legge n. 47/1985 non si perfeziona in assenza della presentazione di tutta la documentazione necessaria all'accatastamento, anche qualora sia decorso il termine biennale dalla presentazione della domanda. Inoltre, il diniego del permesso di costruire in sanatoria è legittimo qualora, durante la pendenza della domanda, il manufatto oggetto della stessa sia stato sottoposto a ristrutturazione e ampliamento, in modo tale da non essere più individuabile nella sua originaria consistenza e da risultare comunque realizzato in epoca successiva al termine fissato dalla legge per l'ammissibilità alla sanatoria. Il silenzio-assenso sulla domanda di condono edilizio ex art. 35 della legge n. 47/1985 si perfeziona solo con il concorso di tre presupposti: il decorso del termine biennale dalla presentazione della domanda, il pagamento di tutte le somme dovute a conguaglio e la presentazione della documentazione necessaria all'accatastamento. In assenza di quest'ultimo requisito, il silenzio-assenso non può formarsi, anche se il termine biennale è scaduto. Inoltre, il diniego del permesso di costruire in sanatoria è legittimo qualora, durante la pendenza della domanda, il manufatto oggetto della stessa sia stato sottoposto a ristrutturazione e ampliamento, in modo tale da non essere più individuabile nella sua originaria consistenza e da risultare comunque realizzato in epoca successiva al termine fissato dalla legge per l'ammissibilità alla sanatoria.