Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4901 del 10 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:4901PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante della provocazione, ai sensi dell'art. 62 n. 2 c.p., richiede la dimostrazione di un "fatto ingiusto" che abbia determinato uno stato d'ira o di grave turbamento, tale da diminuire grandemente la capacità di autodeterminazione dell'agente. Tale requisito non può essere integrato dalla mera esistenza di una controversia per un credito retributivo, in assenza di comportamenti antigiuridici, sprezzanti o costituenti manifestazioni di prepotenza da parte della persona offesa. Inoltre, le dichiarazioni autoaccusatorie dell'imputato, rese in assenza delle garanzie di legge, non possono essere utilizzate a suo sfavore, ma possono essere valutate a suo favore, ove risultino confermate da altri elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MO. AZ. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 697/2008 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 09/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE.

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 9.12.09,la corte di appello di Brescia, in parziale riforma della sentenza …

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