Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17869 del 28 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:17869PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la pericolosità sociale dell'imputato, può legittimamente fare riferimento ai "fattori di rischio di recidiva comportamentale" indicati nella perizia d'ufficio, in quanto tali comportamenti antisociali, tra cui quelli integranti ipotesi di reato, rientrano nel concetto di pericolosità sociale di cui all'art. 203 c.p. Pertanto, la misura di sicurezza della libertà vigilata può essere disposta anche quando l'imputato risulti già in carico presso un servizio pubblico, qualora i giudici ritengano necessario imporre la prosecuzione vincolata delle cure al fine di contenere la persistente pericolosità sociale, laddove la spontaneità del rapporto tra l'imputato e l'istituzione rischi di vanificare l'efficacia dell'azione terapeutica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANCUSO L.F.A. - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/03/2022 della CORTE APPELLO di GENOVA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIACOMO ROCCHI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ((omissis)) che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe, la Corte di appello di Genova confermava quella del Tribunale di Genova che aveva dichiarato…

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