Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27984 del 20 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:27984PEN

Massima

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Il reato di frode in commercio di cui all'art. 515 c.p. si configura non solo con la consegna all'acquirente di un prodotto diverso per origine, provenienza, qualità o quantità da quello dichiarato o pattuito, ma anche con la mera detenzione in magazzino di merce non rispondente alle caratteristiche indicate, in quanto tale condotta è indicativa della successiva immissione in commercio di prodotti contraffatti. Inoltre, la messa in vendita di prodotti alimentari scaduti di validità integra il delitto di cui all'art. 516 c.p. (vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine) qualora sia concretamente dimostrato che la singola merce abbia perso le sue qualità specifiche, sulla base di elementi oggettivi come il cattivo stato di conservazione e l'inosservanza delle regole igieniche, senza necessità di analisi chimiche. La contraffazione delle etichette, con indicazione di una data di scadenza diversa e successiva rispetto a quella originaria nonché di una denominazione di origine e provenienza difforme, configura il reato di cui agli artt. 517 e 517-bis c.p., che si consuma con la predisposizione dei prodotti per la vendita, senza necessità della loro effettiva commercializzazione. Infine, il diniego del beneficio della sospensione condizionale della pena può essere adeguatamente motivato sulla base della gravità della condotta e dei precedenti penali dell'imputato, che fondano un giudizio prognostico negativo in ordine alla reiterazione di condotte criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/09/2019 della Corte d'Appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Co…

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