Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8360 del 1 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:8360PEN

Massima

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Il concorso nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale può essere configurato anche nei confronti di soggetti estranei alla compagine societaria, qualora il loro contributo causale risulti rilevante nella fase genetica dell'attività imprenditoriale poi fallita e nell'esecuzione delle condotte distrattive del patrimonio sociale. A tal fine, assume rilievo la prova di un ruolo attivo e consapevole dell'estraneo nella gestione dell'impresa, desumibile da elementi quali i contatti con il proprietario dei locali in cui l'attività si è svolta, il pagamento dei canoni di locazione, la presenza reiterata nei locali aziendali anche in assenza di specifiche mansioni lavorative. La mancata estensione del fallimento ad una ipotizzata società di fatto tra i concorrenti non esclude la configurabilità del concorso nel reato di bancarotta, atteso che l'accertamento della responsabilità penale prescinde dalla declaratoria di fallimento della società di fatto. Inoltre, la simulazione di un furto finalizzata a giustificare l'assenza di beni aziendali può integrare il dolo del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, ove risulti provata la consapevolezza dell'estraneo circa la natura artificiosa della sottrazione dei beni. Ai fini del diniego delle circostanze attenuanti generiche, il giudice non è tenuto a prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti per la valutazione della personalità dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. DE GREGORIO Edoardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1097/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 05/11/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/02/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPUTO;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott.ssa FILIPPI P., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza deliberata il 05/11/2014, la Corte di appello d…

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