Il diniego di condono edilizio per un immobile realizzato in area sottoposta a vincolo paesaggistico è legittimo quando l'edificio, pur essendo stato costruito prima dell'apposizione del vincolo, compromette l'accessibilità e la percezione del panorama marino, alterando le caratteristiche morfologiche e naturali del luogo e determinando la perdita della sua identità fisica e della sua armonia e bellezza naturale. La tutela paesaggistica, infatti, non si limita all'estetica in sé, ma mira a preservare i valori tradizionali e identitari del territorio, inteso come espressione materiale e visibile della cultura e dell'identità nazionale. Pertanto, anche in presenza di una costruzione antecedente al vincolo, l'Amministrazione può legittimamente negare il condono edilizio quando l'intervento edilizio risulta incompatibile con l'interesse paesaggistico protetto, in quanto altera l'aspetto tradizionale e l'ordine spaziale dei luoghi tutelati, compromettendone l'identità e la fruibilità collettiva. Il mero decorso del tempo o gli atti istruttori compiuti in precedenza non possono far sorgere alcun legittimo affidamento in capo al privato, trattandosi di un illecito permanente, e non possono prevalere sull'attuale e preminente interesse pubblico alla tutela del paesaggio.