Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 11561 del 17 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11561PEN

Massima

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Il giudice di appello o la Corte di Cassazione, nel dichiarare estinto per prescrizione il reato per il quale è stata pronunciata condanna, anche generica, alle restituzioni o al risarcimento dei danni, sono tenuti a decidere sull'impugnazione ai soli effetti civili. In tale limitato ambito, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione si esaurisce nel verificare la correttezza della motivazione adottata dai giudici di merito in ordine all'accertamento della responsabilità civile dell'imputato, senza poter riesaminare il merito delle valutazioni probatorie, salvo l'ipotesi di manifesta illogicità o contraddittorietà. Pertanto, la Corte di Cassazione, nel dichiarare l'estinzione del reato per prescrizione, è tenuta a confermare le statuizioni civili adottate dai giudici di merito, qualora la motivazione relativa all'accertamento della responsabilità civile non presenti vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 21/01/2008 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA LINA;

sentito il P.G. Dott. MARTUSCIELLO Vittorio, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per intervenuta prescrizione e per l'inammissibilita' del ricorso ai fini civili;

sentito per …

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