La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: Il divieto di sosta permanente con rimozione coatta 0-24 su entrambi i lati di una strada vicinale può essere legittimamente disposto dall'autorità comunale competente quando, sulla base di accertamenti tecnici, risulti che la limitata larghezza della carreggiata, in presenza di doppio senso di marcia, renderebbe la sosta di veicoli pericolosa per la normale circolazione stradale, a prescindere dalla frequenza effettiva del traffico veicolare e dall'adozione di analoghe misure per altre strade con caratteristiche simili. In tali casi, l'omessa previa comunicazione al privato interessato del sopralluogo tecnico e la mancata valutazione delle sue controdeduzioni non inficiano la legittimità del provvedimento finale, in applicazione dell'art. 21-octies, comma 2, della legge n. 241/1990, qualora risulti comunque la correttezza sostanziale dell'atto. Inoltre, eventuali questioni relative alla proprietà dell'area interessata dal provvedimento o all'errata apposizione della segnaletica stradale non incidono sulla legittimità del divieto di sosta disposto, in quanto attengono alla fase esecutiva del provvedimento e non al suo contenuto.