Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30339 del 21 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30339PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, avvalendosi della sua posizione e delle facoltà connesse all'ufficio ricoperto, si appropria indebitamente di denaro di pertinenza dell'ente pubblico di cui ha la disponibilità giuridica, realizzando artifici contabili volti a occultare la sottrazione, commette il reato di peculato, senza che rilevi la finalità di acquisire il possesso del denaro in vista di un successivo appropriamento. In tali casi, la condotta fraudolenta non integra il reato di truffa, essendo diretta unicamente a dissimulare l'illecita appropriazione di somme di cui il pubblico ufficiale aveva già la disponibilità per ragioni d'ufficio. La valutazione della responsabilità penale del pubblico ufficiale si fonda su elementi probatori quali la chiamata in correità del concorrente, la documentazione contabile irregolare predisposta dall'imputato, le dichiarazioni di testimoni informati sui fatti e la concreta possibilità di controllo e verifica tra i diversi settori amministrativi, che escludono l'allegata buona fede. La pena per il reato di peculato deve essere determinata tenendo conto dell'entità del danno patrimoniale cagionato all'ente pubblico e dell'abuso della posizione rivestita dal pubblico ufficiale, senza che assumano rilievo autonomo le condotte fraudolente accessorie volte a occultare l'appropriazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AB. UG. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/04/2006 CORTE APPELLO di ANCONA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

Udito il P.G. in persona del Dott. O. Cedrangolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito per la p.c., l'avv. G. Di Giulio, che si e' riportato alle conclusioni del P.G., con consegu…

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