Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46469 del 11 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:46469PEN

Massima

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Il reato di minaccia di cui all'art. 612 c.p. sussiste anche quando le espressioni utilizzate, pur non contenendo una minaccia esplicita di un male ingiusto, siano idonee a ingenerare nella persona offesa un fondato timore di subire un danno, in considerazione del contesto in cui sono state pronunciate e del significato che esse assumono in relazione alle circostanze del caso concreto. Pertanto, la valutazione della sussistenza del reato di minaccia non può essere limitata al solo tenore letterale delle espressioni utilizzate, ma deve tenere conto di tutti gli elementi fattuali e contestuali che connotano la condotta, al fine di accertare se essa sia stata effettivamente percepita dalla persona offesa come minacciosa e idonea a determinare in essa un ragionevole stato di preoccupazione e di timore. In tale valutazione, il giudice di merito gode di ampio margine di discrezionalità, essendo chiamato a effettuare un apprezzamento complessivo della vicenda sulla base degli elementi di prova acquisiti, la cui ricostruzione e valutazione sono precluse al giudice di legittimità, salvo che non emergano vizi logici o contraddittorietà insanabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza pronunciata dal tribunale di Grosseto il 21.5.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alfredo Guardiano;

udito il Pubblico Ministero nella persona del sostituto procuratore

generale Dott. Scardaccione Eduardo Vittorio, che ha concluso per

il rigetto del ricorso;

udito per …

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