Il ricorso per cassazione proposto dalla persona offesa dal reato avverso il provvedimento di archiviazione o di non luogo a procedere deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da un difensore iscritto nell'albo dei patrocinanti dinanzi alle giurisdizioni superiori, che sia stato nominato mediante dichiarazione resa o consegnata all'autorità procedente ovvero ad essa inviata con raccomandata, senza che sia necessario il conferimento di una procura speciale "ad hoc" ai sensi dell'art. 122 c.p.p. Infatti, la deroga alla regola generale della necessaria sottoscrizione da parte di un difensore iscritto nell'albo speciale, prevista dalla prima parte dell'art. 613 c.p.p., comma 1, è applicabile esclusivamente nei confronti dell'imputato, in quanto alla persona offesa non compete tale qualificazione soggettiva e le altre parti private, diverse dall'imputato, non possono stare in giudizio, ai sensi dell'art. 100 c.p.p., comma 1, se non "col ministero di un difensore munito di procura speciale". L'inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, senza che possa essere posta a carico dell'imputato alcuna somma a titolo di rifusione delle spese sostenute, non ricorrendo le condizioni di cui all'art. 542 c.p.p., laddove applicabile, né di alcuna altra norma di legge che fondi tale richiesta.