Il reato di estorsione è caratterizzato dall'elemento psicologico della consapevolezza di usare violenza fisica o morale al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. Tuttavia, perché si configuri il dolo specifico richiesto dall'art. 629 c.p., è necessaria la prova rigorosa e certa che la minaccia usata dal soggetto attivo sia effettivamente idonea a coartare la volontà del soggetto passivo. La mera richiesta di una somma di denaro, anche se di modesta entità, non integra di per sé il reato di estorsione in assenza di una minaccia qualificata e di una effettiva coartazione della libertà di autodeterminazione della persona offesa. Inoltre, la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari deve essere adeguatamente motivata dal giudice, non essendo sufficiente un mero rinvio agli elementi esposti dalla pubblica accusa. Infine, il ricorso per cassazione deve individuare puntualmente i vizi del provvedimento impugnato, enucleando con chiarezza i motivi di dissenso dalla decisione contestata, senza fare riferimento a soggetti o fattispecie estranee al caso concreto.