Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45764 del 11 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45764PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice, nel decidere sulla richiesta di riconoscimento della continuazione tra più reati, deve accertare l'identità del disegno criminoso sotteso alla commissione degli stessi, valutando in particolare l'omogeneità delle condotte, delle modalità esecutive e della gravità dei fatti, nonché l'eventuale sussistenza di accordi specifici e certi tra l'autore e i correi, risalenti al momento della realizzazione dei reati più remoti. Ove tale identità di disegno criminoso non risulti provata, il giudice può legittimamente escludere la continuazione, anche in presenza di una vicinanza temporale e spaziale nella commissione dei reati, nonché di una condizione personale dell'imputato che potrebbe far presumere uno stile di vita delinquenziale. Tuttavia, il giudice è comunque tenuto a pronunciarsi sulla richiesta di applicazione di benefici penitenziari, come il condono, anche in relazione alle pene residue non ricomprese nell'indulto già concesso, fornendo adeguata motivazione in caso di rigetto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CANZIO Giovanni - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. AD. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 01/10/2007 CORTE APPELLO di VENEZIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. CIAMPOLI Luigi, Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per l'annullamento della ordinanza impugnata, limitatamente alla omessa pronunzia sulla richie…

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