Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dalla società M3 S.r.l. avverso il diniego del Comune di Firenze all'ampliamento dell'occupazione di suolo pubblico, afferma che l'amministrazione comunale, nel concedere l'occupazione di una porzione di suolo pubblico, deve procedere a una valutazione discrezionale complessa volta a contemperare i diversi interessi pubblici e privati in gioco, quali quello allo sviluppo economico e occupazionale da un lato e quello alla viabilità e alla sicurezza dall'altro. L'amministrazione può pertanto legittimamente negare il provvedimento di occupazione di suolo pubblico qualora ritenga che il suo rilascio comprometterebbe l'interesse pubblico alla vivibilità dei cittadini o alla circolazione stradale, come nel caso di specie in cui è stata ritenuta necessaria la garanzia del passaggio dei mezzi di soccorso, anche attraverso l'applicazione in via analogica di parametri di sicurezza calibrati sulle caratteristiche di tali mezzi. La decisione amministrativa, se adeguatamente motivata e fondata su criteri razionali e logici, non può essere sindacata dal giudice amministrativo per meri profili di opportunità, essendo necessario che emergano vizi di manifesta incongruità o illogicità. Inoltre, eventuali precedenti provvedimenti illegittimi non possono essere invocati per pretendere ulteriori provvedimenti che violino anch'essi la legge, in quanto il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento è configurabile solo in caso di assoluta, dimostrata identità di situazioni di fatto e di conseguente assoluta irragionevole diversità del trattamento riservato alle stesse.