Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15480 del 9 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15480PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza di merito, non può sindacare la valutazione degli elementi probatori effettuata dal giudice di appello, se tale valutazione risulta congruamente e logicamente motivata, essendo precluso in sede di ricorso per cassazione un nuovo apprezzamento del compendio probatorio. Pertanto, il ricorso per cassazione fondato sulla dedotta manifesta illogicità della sentenza o sulla mancata assunzione di una prova decisiva è inammissibile, qualora la Corte territoriale abbia espresso la propria valutazione probatoria in modo giuridicamente corretto e privo di vizi logici, anche con riferimento agli orari in cui sono avvenuti i fatti. In tali ipotesi, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, essendo precluso un nuovo apprezzamento del compendio probatorio, salvo che non emerga un travisamento della prova o un vizio logico della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesc - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TA. Ma. Ro. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, emessa in data 21.11.2005;

letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

udita in pubblica udienza la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Galasso A., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Osserva in:

FATTO…

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