Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17686 del 24 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17686PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur se espresso in termini aspri e pungenti, è legittimamente esercitabile nell'ambito del dibattito pubblico, in ragione dell'interesse della collettività a garantire la trasparenza dei processi decisionali relativi alla gestione della cosa pubblica. Pertanto, i limiti della diffamazione scriminata sono proporzionali alla sfera di responsabilità politica del soggetto passivo, essendo lecito adoperare toni di disapprovazione che, pur potendo screditare la condotta degli avversari, non trasmondino nell'argomentum ad hominem, nella contumelia o nell'attacco personale gratuito. In tale contesto, si verifica una sorta di desensibilizzazione del significato offensivo di talune espressioni, che possono essere utilizzate senza incorrere nella responsabilità penale per diffamazione, a differenza di quanto accadrebbe per un comune cittadino.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. EZ. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/05/2008 CORTE APPELLO di FIRENZE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. AMATO ALFONSO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per l'ann.to c.r. per prescrizione;

Udito, per la parte civile, l'Avv. BENDONI;

Uditi i difensori Avv. …

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