La risoluzione unilaterale di un contratto pubblico di fornitura, disposta dall'amministrazione in forza di una clausola risolutiva espressa inserita nel contratto stesso, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attiene alla fase esecutiva del rapporto negoziale, e non all'esercizio di poteri autoritativi, ancorché adottati in deroga alle ordinarie procedure per fronteggiare l'emergenza epidemiologica. Infatti, l'attribuzione di poteri extra ordinem all'amministrazione per l'approvvigionamento di beni e servizi necessari a far fronte alla situazione emergenziale non esclude che, per quanto concerne la fase esecutiva dei relativi contratti, l'amministrazione possa avvalersi di strumenti tipicamente negoziali, quali la risoluzione per inadempimento, senza che ciò comporti l'esercizio di poteri pubblicistici devoluti alla cognizione del giudice amministrativo. Pertanto, la controversia avente ad oggetto la risoluzione unilaterale di un contratto pubblico di fornitura, disposta dall'amministrazione per il mancato rispetto dei termini di consegna da parte del fornitore, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, al quale il giudizio potrà essere riassunto entro il termine perentorio di tre mesi, con conservazione degli effetti sostanziali e processuali della domanda.