Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37869 del 16 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:37869PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata si configura quando l'agente, consapevole dell'ingiustizia della sua pretesa, persegue il conseguimento di un profitto mediante violenza o minaccia, a prescindere dalla convinzione di esercitare un proprio diritto. La valutazione della credibilità e attendibilità della chiamata in correità, anche se proveniente da persona con precedenti penali, deve essere effettuata in maniera approfondita e motivata, tenendo conto di riscontri esterni che ne confermino la genuinità. La qualificazione giuridica del fatto non può essere mutata in sede di legittimità, se la Corte di merito ha adeguatamente motivato la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di estorsione, in conformità ai principi giurisprudenziali consolidati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. VERGA G. - rel. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3794/2012 CORTE APPELLO di MILANO, del 28/01/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.

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