Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie non può essere adottato senza aver previamente esaminato le istanze di condono edilizio presentate dal proprietario, in quanto la normativa in materia impone la sospensione di ogni ulteriore attività sanzionatoria fino alla definizione delle predette istanze. Pertanto, l'omesso previo esame delle istanze di condono edilizio determina l'illegittimità del provvedimento di demolizione, che deve essere annullato, fatti salvi i successivi provvedimenti relativi alla definizione delle istanze di condono e, ove all'esito dovuti, i conseguenti atti sanzionatori. Il principio di diritto è applicabile ogni qualvolta l'amministrazione proceda all'adozione di un provvedimento demolitorio senza aver previamente valutato le istanze di condono presentate dal proprietario, in quanto la normativa in materia impone la sospensione di ogni ulteriore attività sanzionatoria fino alla definizione delle predette istanze. Tale disciplina si applica anche ai condoni edilizi disciplinati dalla legge n. 326 del 2003, il cui art. 32 rinvia alle disposizioni di cui ai capi IV e V della legge n. 47 del 1985, che impongono l'arresto di ogni ulteriore attività "sanzionatoria" fino alla definizione della predetta istanza. Pertanto, il prosieguo dell'attività amministrativa può avvenire solo all'esito della definizione della richiesta di condono, a seconda delle determinazioni assunte al riguardo dall'amministrazione competente.