Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18033 del 30 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18033PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, mira a conseguire un ingiusto profitto, anche se il preteso diritto vantato non è tutelabile davanti all'autorità giudiziaria. Ciò si verifica anche quando la condotta violenta o minacciosa si estende a soggetti estranei al rapporto di credito-debito, in quanto tale comportamento fuoriesce dall'ambito dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, il quale presuppone che la violenza o minaccia sia rivolta direttamente nei confronti del debitore. Pertanto, l'intensità o la gravità della violenza o minaccia non è un elemento determinante ai fini della qualificazione giuridica del reato, essendo invece decisivo l'elemento soggettivo dell'agente, ossia la coscienza di agire per conseguire un profitto ingiusto. Ciò comporta che, ove la violenza o minaccia, anche se particolarmente gravi, siano finalizzate all'esercizio di un preteso diritto, il fatto debba essere qualificato come esercizio arbitrario delle proprie ragioni e non come estorsione, a meno che il preteso diritto non sia tutelabile davanti all'autorità giudiziaria. Tuttavia, quando la condotta violenta o minacciosa si estende a soggetti estranei al rapporto di credito-debito, il fatto deve essere qualificato come estorsione, in quanto esula dall'ambito dell'esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza 25/6/2013 della Corte d'Assisse d'appello di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Domenico Gallo;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, MURA Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

udito per l'imputato (OMISSIS),…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.