Cassazione penale Sez. II sentenza n. 28500 del 10 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28500PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di archiviazione è ammissibile solo nei rigorosi limiti stabiliti dall'articolo 409 comma 6 c.p.p., che rinvia all'articolo 127 comma 5 c.p.p., il quale sanziona con la nullità la mancata osservanza delle norme concernenti la citazione e l'intervento delle parti in camera di consiglio. Ne consegue che non è mai consentito il ricorso per cassazione per motivi diversi, attinenti al merito della notitia criminis, come la violazione di legge o la manifesta illogicità della motivazione del provvedimento impugnato. Il giudice di legittimità, pertanto, deve dichiarare inammissibile il ricorso proposto dalla persona offesa avverso l'ordinanza di archiviazione, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro a titolo di sanzione pecuniaria, commisurata all'effettivo grado di colpa dello stesso ricorrente nella determinazione della causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

An. Ch. Pe. ;

avverso l'ORDINANZA del gip del tribunale di Roma del 19.3.2008;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. PRESTIPINO ANTONIO;

Lette le conclusioni del PG.

OSSERVA

Ha proposto ricorso per Cassazione a mezzo dei propri difensori An. Ch. Pe. , persona offesa del reato di appropriazione indebita nel proc. Pen. Nr. 33792/07 r.g.n.r., a carico di …

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