Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7439 del 16 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:7439PEN

Massima

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Il reato di corruzione in atti giudiziari si consuma con l'accettazione della promessa di denaro o altra utilità da parte del pubblico ufficiale, indipendentemente dalla realizzazione del vantaggio perseguito dal corruttore e dalla legittimità dell'atto richiesto al pubblico ufficiale, purché lo stesso risulti comunque confluente in un atto giudiziario destinato ad incidere negativamente sulla sfera giuridica di un terzo. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che il pubblico ufficiale sia in grado di influire sull'esito del procedimento giudiziario, anche attraverso il potere di incidere sulla formazione del collegio giudicante, senza che sia necessaria la partecipazione iniziale all'accordo illecito. La credibilità della chiamata in correità del corruttore può essere desunta da elementi di riscontro esterni, quali la frequenza e modalità anomale dei contatti tra le parti, la tempistica degli stessi coincidente con le fasi procedimentali, l'acquisizione di atti o documenti riservati, nonché dalle dichiarazioni di altri soggetti coinvolti, anche se non definitivamente condannati. La qualificazione giuridica del fatto non può essere diversa per il corruttore e il pubblico ufficiale, in quanto il sistema corruttivo non può funzionare a giorni alterni, dovendo essere valutato nel suo complesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/07/2015 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Anna Criscuolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS) per la parte civile costituita Min…

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