Cassazione penale Sez. V sentenza n. 45016 del 19 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:45016PEN

Massima

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Il giudice di appello cautelare, pur non potendo esaminare per la prima volta questioni non previamente valutate dal giudice di prime cure, può tuttavia tenere conto di nuovi elementi probatori, anche sopravvenuti, purché attinenti al medesimo fatto contestato e relativi ai motivi di impugnazione già presentati. Ciò in applicazione del principio di favor libertatis e della ragionevole durata del processo, ferma restando la necessità di una valutazione complessiva del quadro indiziario, anche con riferimento a eventuali vizi o irregolarità degli atti istruttori, al fine di verificare la persistenza dei gravi indizi di colpevolezza a fondamento della misura cautelare. Il giudice di appello, pertanto, pur non potendo pronunciarsi su questioni non previamente esaminate dal giudice di prime cure, deve comunque rivalutare l'intero compendio probatorio, anche alla luce di nuovi elementi dedotti dalla difesa, al fine di accertare la sussistenza dei presupposti per il mantenimento della misura cautelare personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 20/2012 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 22/03/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' stato attinto da ordinanza …

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