Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13602 del 12 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13602PEN

Massima

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Il concorso esterno in associazione mafiosa sussiste quando un soggetto, pur privo di affectio societatis e non inserito nella struttura organizzativa del sodalizio criminale, fornisce un contributo concreto, specifico, consapevole e volontario, avente effettiva rilevanza causale ai fini della conservazione o del rafforzamento dell'associazione, rappresentandosi l'utilità del suo apporto per la realizzazione del programma criminoso. La custodia della cassa comune del clan da parte di un soggetto estraneo all'associazione, effettuata nella piena consapevolezza della provenienza illecita del denaro e della caratura mafiosa dei partecipi, costituisce un contributo causalmente rilevante al rafforzamento dell'intera organizzazione criminale, in quanto garantisce un luogo sicuro di custodia del denaro proveniente dagli affari illeciti e consente ai membri del sodalizio di assicurarsi il profitto del delitto associativo. Tale condotta, pur non integrando una partecipazione formale all'associazione, si pone in termini di concorso esterno, in quanto rafforza concretamente la capacità operativa del clan mafioso, anche attraverso la rendicontazione e la ripartizione dei proventi illeciti, svolte sotto la direzione dei partecipi. La mera custodia passiva del denaro, senza alcuna forma di gestione o di messa in sicurezza, non è sufficiente ad escludere la rilevanza causale del contributo prestato, atteso che l'essenziale funzione di collettore e distributore dei proventi illeciti, svolta con consapevolezza e volontarietà, integra comunque un apporto significativo al mantenimento e al rafforzamento dell'associazione mafiosa. Pertanto, il pericolo di reiterazione del reato associativo, in capo al soggetto che ha svolto tale ruolo, giustifica l'applicazione di una misura cautelare personale, anche in assenza di una sua partecipazione formale all'organizzazione criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. GALATI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/06/2020 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ROCCHI GIACOMO;
sentite le conclusioni del PG Dr. BIRRITTERI LUIGI, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
L'avvocato (OMISSIS), conclude chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Palermo, in parziale accoglimento della richiesta di …

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