Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7976 del 19 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:7976PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, desumibili da elementi indiziari convergenti quali il rinvenimento di parte della refurtiva presso l'indagato, le sue dichiarazioni spontanee, le sue condotte successive al fatto e i movimenti rilevati dalle telecamere, può giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in relazione al reato di omicidio, qualora si ravvisino concreti e attuali pericoli di reiterazione del reato e di fuga, desumibili dalla particolare efferatezza del fatto, dalla personalità dell'indagato e dai suoi tentativi di sottrarsi alle indagini. In tali casi, il giudice è tenuto a motivare in modo autonomo e approfondito, senza limitarsi al mero richiamo del provvedimento genetico della misura, valorizzando tutti gli elementi indiziari a carico e verificando la perdurante sussistenza dei presupposti cautelari, anche in relazione alla adeguatezza della misura più grave.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. BONITO F. Maria S. - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/05/2017 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere ROBERTO BINENTI;
sentite le conclusioni del PG DELIA CARDIA che ha chiesto di dichiarare il ricorso inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe il Tribunale di Napoli, provvedendo ai sensi dell'articolo 309 cod. proc. pen., ha rigettato la richiesta di riesame proposta da (OMISSIS), avverso l'ordinanza con la qua…

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