Cassazione penale Sez. III sentenza n. 17489 del 9 giugno 2020

ECLI:IT:CASS:2020:17489PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice solo quando sussistono gravi indizi di reato e il pericolo concreto di dispersione o sottrazione dei beni. Il giudice del riesame, nel valutare la legittimità del provvedimento di sequestro, deve esaminare attentamente l'attività istruttoria svolta dall'organo accertatore, verificando la correttezza e la completezza della ricostruzione dei fatti e della quantificazione dei costi d'impresa. Ove il giudice ritenga che la determinazione dei costi sia stata effettuata in modo parziale o non adeguatamente motivata, deve rigettare la richiesta di sequestro, non potendo il metodo induttivo puro essere automaticamente applicato senza una puntuale verifica degli elementi di fatto. Il giudice del riesame, inoltre, non può considerare elementi probatori nuovi, non valutati dal giudice di primo grado, salvo che si tratti di integrazioni strettamente necessarie a colmare lacune motivazionali. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sui provvedimenti cautelari reali è limitato ai vizi di violazione di legge, mentre è precluso ogni controllo sulla motivazione, salvo i casi di motivazione assente o meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. ANDRONIO A. M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto:
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/09/2019 del Tribunale di Taranto;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MARINELLI Felicetta, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 17 novembre 2019, il Tribunale di Taranto ha…

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