Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 1190 del 2023

ECLI:IT:TARNA:2023:1190SENT

Massima

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L'illegittima realizzazione di una parte degli ambienti di un esercizio commerciale non può comportare la chiusura dell'intero esercizio, essendo possibile disporre la chiusura soltanto degli ambienti illegittimamente realizzati. Il principio di proporzionalità impone di adottare misure limitate agli ambiti effettivamente interessati dall'abuso, evitando provvedimenti che incidano sull'intera attività commerciale in modo sproporzionato rispetto all'entità della violazione accertata. L'Amministrazione, nel valutare l'adozione di provvedimenti inibitori o sanzionatori, deve operare un bilanciamento tra l'interesse pubblico alla regolarità edilizia e urbanistica e l'interesse del privato all'esercizio della propria attività economica, adottando misure che siano adeguate e strettamente necessarie al perseguimento dell'interesse pubblico, senza comprimere in modo eccessivo la sfera giuridica del destinatario. Il principio di proporzionalità, quale corollario del buon andamento e dell'imparzialità dell'azione amministrativa, impone all'Amministrazione di adottare provvedimenti che, pur perseguendo legittimi fini pubblici, non risultino sproporzionati o eccessivamente gravosi per il privato, ma siano idonei, necessari e proporzionati al raggiungimento dello scopo. Pertanto, la chiusura dell'intero esercizio commerciale non può essere disposta quando l'abuso edilizio riguardi solo una parte degli ambienti, essendo necessario limitare l'intervento inibitorio agli spazi illegittimamente realizzati, al fine di contemperare adeguatamente gli interessi pubblici e privati in gioco.

Sentenza completa

Pubblicato il 24/02/2023

N. 01190/2023 REG.PROV.COLL.

N. 04924/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4924 del 2018, proposto da
Concetta D’Esposito, rappresentata e difesa dagli Avvocati Alfredo Messina, Antonio Senatore e Franco Gaetano Scoca, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di S. Agnello, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli Avvocati Ferdinando Pinto e Giulio Renditiso, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico eletto presso lo studio dell’Avvocato Erik Furno in Napoli, via Cesario Console n. 3;
il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del legale rap…

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