Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13385 del 26 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13385PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'ingiuria pronunciata in reazione a espressioni gravemente offensive e denigratorie dell'interlocutore, in un clima di estrema tensione, non è punibile per reciprocità delle ingiurie, in applicazione dello stato d'ira determinato da fatto ingiusto altrui. Tuttavia, l'impugnazione tardiva della sentenza assolutoria, oltre il termine di trenta giorni dalla notificazione, determina l'inammissibilità del ricorso, con conseguente passaggio in giudicato della pronuncia. Il riesame del merito in sede di legittimità è precluso, così come l'eccezione di nullità della citazione diretta dell'imputato effettuata contro il parere del Pubblico Ministero, in quanto la parte lesa non è legittimata a tali censure, avendo interesse alla celebrazione del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FA. MA. N. IL (OMESSO);

2) TA. AL. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 02/05/2007 GIUDICE DI PACE di BRESCIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. Enrico Delehaye, che chiede dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi dell'imputato e…

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