La violazione di obblighi tributari non definitivamente accertata può costituire causa di esclusione facoltativa dalla partecipazione a una procedura di gara pubblica, purché la stazione appaltante, nell'esercizio della propria discrezionalità, valuti in concreto la gravità della violazione, la sua incidenza sull'affidabilità e sulla solidità economico-finanziaria dell'operatore economico, nonché la proporzionalità della misura espulsiva rispetto all'interesse pubblico alla corretta esecuzione del contratto, motivando adeguatamente la propria decisione. Sono irrilevanti ai fini dell'esclusione le violazioni di modesta entità, inferiori alla soglia di 35.000 euro o al 10% del valore dell'appalto, nonché quelle ancora in fase istruttoria, prive di effetti lesivi nei confronti dell'operatore economico. Il provvedimento di esclusione deve essere sorretto da una motivazione che dia conto dell'esito di tale ponderazione, senza poter desumere automaticamente l'inaffidabilità dell'impresa dalla mera esistenza di pendenze tributarie non definitivamente accertate.