Il decreto di omologazione del concordato preventivo, in assenza di opposizioni dei creditori, costituisce un provvedimento giurisdizionale definitivo e vincolante per le parti, non suscettibile di reclamo, ma impugnabile esclusivamente con ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. Il giudice, nel pronunciarsi sull'omologazione, non può modificare unilateralmente la proposta di concordato accettata dai creditori, introducendo condizioni o limitazioni non previste, in quanto ciò configurerebbe un vizio di extrapetizione denunciabile solo con i mezzi ordinari di impugnazione e non rilevabile d'ufficio dal giudice del gravame. Il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato, di cui all'art. 112 c.p.c., impone al giudice di limitarsi a verificare la regolarità formale della procedura e l'assenza di opposizioni, omologando il concordato senza poter alterarne unilateralmente i contenuti. Pertanto, il decreto di omologazione del concordato preventivo, emesso in assenza di opposizioni, è un provvedimento definitivo e vincolante per le parti, non suscettibile di reclamo, ma impugnabile esclusivamente con ricorso per cassazione, nel quale il giudice non può modificare unilateralmente la proposta di concordato accettata dai creditori, in quanto ciò configurerebbe un vizio di extrapetizione denunciabile solo con i mezzi ordinari di impugnazione.